il fascismo secondo un Monsignore

Nel 1935 l'Italia fascista di Benito Mussolini aggredì l'Etiopia, stato indipendente e membro della Società delle Nazioni, e la trasformò in una colonia. Monsignor Domenico Tardini, sottosegretario della congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari della Curia romana, scrisse alcuni appunti su questa guerra coloniale, destinati ai suoi colloqui con il papa Pio XI. Tardini era favorevole al colonialismo italiano, che riteneva un diritto e una necessità, per dare sfogo al sovrappopolamento dell'Italia. Eppure la maniera con la quale Mussolini gestì la crisi lo portò a scrivere parole molto dure contro il duce, individuato come possibile causa della rovina d'Italia. Su questo punto il futuro gli diede ragione,

Sempre più chiaramente si delineano i danni portati dal Fascismo. Infatti il Fascismo:
1. ha creato una confusione tra partito, Italia, Duce. Conclusione: un capriccio del Duce è la rovina dell'Italia;
2. ha distrutto qualsiasi libertà di azione e di discussione. Conclusione: gli italiani sono ormai un popolo di pecore che corrono dove il pastore, col bastone, le porta;
3. ha educato le generazioni alla violenza. Conclusione: tutti sono eroi, pronti a menar le mani, sicuri che agli altri non rimarrà ... che prendere le busse.
4. ha seguito in politica estera una linea fatta da colpi di testa, sgarbatezze, urti, minaccie, prepotenze. Conclusione: ha fatto sì che tutto il mondo fosse contro il Fascismo;
5. ha preannunziato, preconizzato, proclamato un Impero. Conclusione: si sta esaurendo in una guerra coloniale, dura e dispendiosa, che non avrà che due scopi: sciupar soldi e conquistar terre inospiti.
6. ha gridato ai quattro venti la forza, la grandezza, la ricchezza dell'Italia. Conclusione: oggi un popolo di straccioni si dà arie da ... Sardanapalo, un popolo debole e poco evoluto si dà l'aria del più grande popolo della terra;
7. ha divinizzato iI Duce, facendo chinare tutti davanti a questo Nume. Conclusione: non c'è più vita politica, non c'è più possibilità di preparare nuove energie per i bisogni inevitabili del domani
8. ha preteso, imposto a tutti la più assoluta ed intransigente docilità. Conclusione: non c'è ormai che un'accozzaglia di schiavi, pronti sempre a dir di sì, a batter le mani, saturi ... di entusiasmo.
9. ha accentrato tutti i poteri, tutti i mezzi, tutte le età nelle mani e nelle organizzazioni dello Stato. Conclusione: la Chiesa non può più contare su moltissime anime che son prese dal demone del Nazionalismo e che credon più a Mussolini che al Papa.
10. ha creato tutto un groviglio di leggi, di consuetudini, di associazioni che pongono ogni cosa e ogni persona in balia dello Stato. Conclusione: il comunismo troverebbe, domani, già pronte le leggi. Non avrebbe che ad applicarle, con altro nome, con altro spirito, ma con la stessa tendenza autocrate e distruttrice delle energie individuali.

Testo tratto da: CECI Lucia «Il Fascismo manda l'Italia in rovina». Le note inedite di monsignor Domenico Tardini (23 settembre - 13 dicembre 1935). Estratto da Rivista Storica Italiana 1/2008 Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2008. pag. 343-344. scaricata da Accademia.edu link

pagina creata il: 15 dicembre 2019 e aggiornata a: 16 dicembre 2019