Con buona salute
(dalla newsletter di Consumer Health Digest. Traduzione: Andrea Gaddini)

alimentazione

Nuovo allarme per il latte crudo. (#10-13, 1° aprile 2010)
La FDA e diverse agenzie statali stanno mettendo in guardia i consumatori per un focolaio di campilobatteriosi associata al consumo di latte crudo, proveniente dalla Forest Grove Dairy di Middlebury, nell'Indiana. http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm206311.htm.
Almeno 12 casi confermati sono stati registrati in Michigan. Il latte crudo è il latte non pastorizzato prodotto da mammiferi muniti di zoccoli, come vacche, pecore e capre. Fin dal 1987, la FDA ha stabilito che tutto il latte confezionato debba essere pastorizzato prima di essere consegnato per l'immissione nel commercio interstatale. La pastorizzazione riscalda il latte fino ad una specifica temperatura per un determinato periodo di tempo ed uccide i batteri pericolosi, che provocano listeriosi, salmonellosi, campilobatteriosi, febbre tifoide, tubercolosi, difterite e brucellosi. I requisiti della FDA relativi alla pastorizzazione si applicano anche ad altri prodotti lattieri, con l'eccezione di pochi formaggi stagionati. Dal 1998 al 2008, i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno riportato 85 focolai di infezioni umane provocate da consumo di latte crudo. Questi focolai comprendevano un totale di 1614 malattie denunciate, 187 ricoveri e 2 morti. I sostenitori spesso affermano che il latte crudo è più nutriente del latte pastorizzato ed è intrinsecamente antimicrobico, e ciò rende la pastorizzazione non necessaria. Queste affermazioni, comunque, sono false. [Barrett S. Why raw milk should be avoided. Quackwatch, Dec 22, 2003] http://www.quackwatch.org/01QuackeryRelatedTopics/rawmilk.html.

Una consociata della Nestle concilia le accuse della FTC su un sostitutivo del pasto per bambini. (#10-28, 15 luglio 2010)
La Nestle HealthCare Nutrition Inc., una consociata della Nestle S.A (il più grande gruppo mondiale di alimenti e nutrizione), ha accettato di conciliare le accuse della FTC di aver commercializzato una bevanda per bambini usando affermazioni non dimostrate. [Nestle subsidiary to settle FTC false advertising charges; will drop deceptive health claims for BOOST Kid Essentials. FTC news release, July 14, 2010] http://www.ftc.gov/opa/2010/07/nestle.shtm. La bevanda contiene 25 vitamine e minerali e si consuma con una cannuccia con incorporati batteri probiotici. Secondo le accuse della FTC, dall'autunno 2008 all'autunno 2009, i produttori hanno scorrettamente affermato che il prodotto preverrebbe infezioni del tratto respiratorio superiore nei bambini, proteggerebbe contro i raffreddori e le influenze rinforzando il sistema immunitario, e ridurrebbe le assenze dall'asilo o da scuola dovute a malattia.
In un video pubblicitario (mostrato sulla destra), la cannuccia salta fuori dal contenitore della bibita, forma una barriera protettiva intorno ad una bambina mentre lei incontra un bambino che starnutisce, e quindi va a formare dei gradini che le permettono di raggiungere un canestro da basket e lanciare un pallone nella retina. Il sito web che commercializza il prodotto afferma che esso è destinato a bambini dai 2 ai 13 anni, è "nutrizionalmente completo" ed è adatto all'uso come sostitutivo del pasto.

Affermazioni sul tè verde hanno provocato due lettere di diffida della FDA. (#10-36, 9 settembre 2010)
La FDA ha emanato due lettere di diffida per affermazioni fatte a proposito di prodotti a base di tè verde. La prima ha ordinato alla Unilever Americas di smettere di dichiarare che il suo prodotto Lipton Green Tea 100% Naturally Caffeinated ha un significativo effetto di abbassamento del colesterolo ed è "una fonte ricca naturalmente di antiossidanti." http://www.fda.gov/ICECI/EnforcementActions/WarningLetters/ucm224509.htm L'altra lettera ha ordinato alla Cadbury Adams USA di smettere di dichiarare che il suo Canada Dry Sparkling Green Tea Ginger Ale era "addizionato con 200 mg di antiossidanti da tè verde e vitamina C." http://www.fda.gov/ICECI/EnforcementActions/WarningLetters/ucm224571.htm.

Un'associazione pediatrica scoraggia l'uso di "bibite sportive" e "bibite energetiche". (#11-20, 7 luglio 2011)
La American Academy of Pediatrics (AAP) ha pubblicato uno studio clinico diretto a scoraggiare il consumo di "bibite sportive" e "bibite energetiche" da parte di bambini e adolescenti. Le bibite sportive, che contengono carboidrati, minerali, elettroliti e aromatizzanti, sono destinate a rimpiazzare l'acqua e gli elettroliti persi durante l'esercizio fisico.
Le bibite energetiche contengono caffeina o altre sostanze stimolanti. La AAP ritiene che:
**Le sostanze stimolanti non devono trovare posto nelle diete dei bambini.
**Il consumo frequente di bibite può essere connesso all'obesità.
**Le bibite sportive possono aiutare giovani atleti impegnati in attività fisica prolungata e intensa, ma nella maggior parte dei casi non sono necessarie nella pratica sportiva o nelle mense scolastiche.
**Per la maggior parte dei bambini impegnati in attività fisica ordinaria, la semplice acqua è la cosa migliore.
[Committee on Nutrition and the Council on Sports Medicine and Fitness. Clinical report-Sports drinks and energy drinks for children and adolescents: Are they appropriate? Pediatrics 127:1182-1189, 2011] http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2011/05/25/peds.2011-0965.full.pdf+html.

Rilevato un nuovo focolaio di malattia derivata dal latte crudo. (#12-05 - 2 febbraio 2012)
Il Dipartimento di Salute e Igiene mentale del Maryland (Department of Health and Mental Hygiene - DHMH) ha segnalato infezioni da Campylobacter associate al consumo di latte crudo (non pastorizzato) prodotto dall'azienda agricola The Family Cow a Chambersburg, Pennsylvania. http://www.yourfamilycow.com/. Il DHMH del Maryland raccomanda ai consumatori di scartare ogni prodotto derivato da latte crudo acquistato da quella fattoria nel 2012. [DHMH confirms presence of Campylobacter in raw milk from Pennsylvania farm. News release, Feb 1, 2012] http://www.dhmh.maryland.gov/publicrelations/pr/Lists/Posts/Post.aspx?ID=188, Finora sono stati segnalati 38 casi in Pennsylvania ed in altri tre stati. [More Campylobacter cases expected in Family Cow milk outbreak PA MD WV NJ. Food Poisoning Law Blog, Feb 4, 2012] http://foodpoisoning.pritzkerlaw.com/archives/campylobacter-more-campylobacter-cases-expected-in-family-cow-milk-outbreak-pa-md-wv-nj.html.
Il Campylobacter può provocare diarrea, nausea e vomito, e può portare a malattie più serie, come infezioni del circolo sanguigno e altre complicazioni. La latteria Family Cow vende direttamente ai consumatori nel suo spaccio aziendale ed in postazioni multiple a self-service e in negozi al dettaglio in sette contee della Pennsylvania. Il latte crudo ed i suoi derivati (compresi alcuni formaggi, gelati e yogurth) possono dare gravi rischi per la salute. Il latte coinvolto era etichettato come "latte crudo" e venduto in contenitori di plastica con il marchio "The Family Cow". La pastorizzazione si effettua riscaldando per breve tempo il latte crudo per uccidere ogni germe patogeno (ad esempio Salmonella, Escherichia coli O157, Campylobacter) che possa trovarsi nel latte crudo. Nel 1987 la FDA ha proibito la distribuzione interstatale del latte non pastorizzato e dei latticini nell'imballaggio destinato al consumatore umano finale, ma alcuni stati ancora permettono che sia prodotto e venduto all'interno dei loro confini. Sebbene molte aziende che producono latte crudo eseguano analisi di sicurezza, queste non possono assicurare che il latte sia sicuro. [Barrett S. Why raw milk should be avoided. Quackwatch, Dec 22, 2003] http://www.quackwatch.org/01QuackeryRelatedTopics/rawmilk.html.

L'UE mette in rete un database con affermazioni sull'alimentazione e la salute. (#12-21 - 21 giugno 2012)
L'Unione Europea ha messo in rete un elenco di più di 2.000 affermazioni che sono state proposte per cibi o sostanze alimentari. http://ec.europa.eu/nuhclaims  Le affermazioni definite come "autorizzate" descrivono semplicemente delle funzioni biochimiche. Le affermazioni definite come "non autorizzate" comprendono asserzioni non dimostrate di efficacia contro problemi sanitari. La lista completa si può anche scaricare come tabella on-line o come file PDF di 719 pagine. http://ec.europa.eu/nuhclaims/resources/docs/euregister.pdf.

CAP pubblica il "cosa fare e cosa non fare" per le pubblicità sulla perdita di peso. (#13-2 - 10 gennaio 2013)
Il Comitato per la pratica pubblicitaria del Regno Unito (CAP - Committees of Advertising Practice) scrive e aggiorna i codici pubblicitari britannici applicati dall'autorità britannica sugli standard pubblicitari (British Advertising Standards Authority - ASA). Le indicazioni più recenti del Comitato sulle affermazioni dietologiche comprendono:
**Non affermare che le persone possano perdere una quantità precisa di peso in un determinato periodo di tempo o che si possa perdere peso in specifiche parti del corpo. Affermare "perdi fino a un chilo al giorno" può significare vedere il proprio nome pubblicato per un periodo fino a cinque anni sul sito web dell'ASA. 
**Essere sicuri di non suggerire che la perdita di peso sia permanente o facile. 
**Non affermare che i cibi possono aiutare a perdere una specifica quantità di peso in un determinato periodo di tempo. 
**Sarebbe utile se la Commissione federale sul commercio degli USA emanasse norme per la regolamentazione del commercio che proibiscano affermazioni ingannevoli e considerassero i mezzi di comunicazione che diffondono le pubblicità responsabili in solido per i danni finanziari causati dalle pubblicità fuorvianti che violano le norme.

Consumer Reports demolisce la promozione del "senza glutine" (#15-02 - 11 gennaio 2015)
La rivista Consumer Reports ha concluso che molte persone che acquistano cibo "senza glutine" sprecano i propri soldi [Will a gluten-free diet really make you healthier? Consumer Reports, Nov 2014]. La sua analisi afferma che:
Il glutine, una proteina che si trova nel grano, nell'orzo e nella segale, deve essere evitata da persone con celiachia e da quelli che hanno problemi a digerirla. Comunque solo il 7% degli statunitensi ha questa difficoltà.
Da un recente sondaggio della rivista su oltre 1.000 statunitensi risulta che il 63% crede che evitare il glutine possa migliorare la salute fisica o mentale, ed un terzo pensa che il cibo senza glutine promuova la perdita di peso. Nessuna di queste due opinioni è corretta.
I cibi senza glutine tendono a costare di più; alcuni sono più ricchi di calorie, grassi, zuccheri e/o sodio rispetto ai cibi che dovrebbero sostituire e quelli prodotti con riso o farina di riso possono contenere quantità indesiderabili di arsenico.

La FDA rivede l'uso del termine "naturale" nell'etichettatura (#15-45 - 15 novembre 2015)
La FDA sta chiedendo commenti dal pubblico sull'uso del termine "naturale" nell'etichettatura degli alimenti. Questa azione è stata in parte innescata da una petizione di tre cittadini che chiedeva all'agenzia di definire il termine per l'etichettatura degli alimenti e da una che chiedeva di bandirlo. Inoltre, alcuni tribunali federali, in esito a controversie tra privati, hanno chiesto alla FDA di stabilire se i prodotti alimentari contenenti sciroppo di mais con alto contenuto di fruttosio o componenti geneticamente manipolati, si possano etichettare come "naturali". Sebbene la FDA non si sia impegnata nella produzione di norme per stabilire una definizione formale, segue da lungo tempo una politica secondo la quale il termine "naturale" significa che non è stato incluso o aggiunto all'alimento niente di artificiale o sintetico (compresi tutti i coloranti, a prescindere dalla fonte) che non ci si aspetterebbe di trovare normalmente in quell'alimento. Comunque, questa politica non era destinata ad occuparsi dei metodi di produzione degli alimenti, come l'uso di fitofarmaci, né di trattare esplicitamente la trasformazione degli alimenti o i metodi di produzione, come le tecnologie termiche, la pastorizzazione o l'irradiazione. La FDA non si occupa nemmeno di dire se il termine "naturale" debba descrivere qualsiasi beneficio per la nutrizione o per la salute. L'agenzia dovrà ora valutare se sia opportuno dare una definizione del termine "naturale" e, in caso affermativo, come debba essere definito e utilizzato sulle etichette degli alimenti. Fino al 10 febbraio 2016, si potranno inviare commenti per mezzo di cartella docket FDA-2014-N-1207 on Regulations.gov.

Riviste le norme sull'etichettatura degli alimenti (#16-21 - 5 giugno 2016)
La FDA ha definito e rivisto un'etichetta di "informazioni nutrizionali" per gli alimenti confezionati, per tenere conto delle informazioni scientifiche più recenti, delle nuove ricerche sulla nutrizione e sulla salute pubblica, delle ultime raccomandazioni dietetiche dei gruppi di esperti, e dei suggerimenti del pubblico. Le modifiche comprendono: (a) caratteri più grandi per le dimensioni della porzione e delle calorie per porzione, (b) le porzioni devono essere in unità di misura facilmente comprensibili, (c) devono essere elencati gli zuccheri aggiunti, (d) vanno specificate le quantità di grassi saturi e trans, ma non le calorie totali da grassi. I grandi produttori devono applicare le modifiche entro il 26 giugno 2018. Quelle con meno di 10 milioni di dollari l'anno di vendite di alimenti hanno un anno in più per farlo. La FDA si aspetta che le modifiche rendano più facile per i consumatori fare scelte informate sugli alimenti. [Changes to the Nutrition Facts label. FDA Web site, May 16, 2016]

Sfatata la moda del "senza glutine" (#16-22 - 12 giugno 2016)
La celiachia è una malattia autoimmune cronica caratterizzata da una leggera infiammazione intestinale, innescata dall'esposizione al glutine in individui geneticamente sensibili. Il glutine si trova nel frumento, nell'orzo e nella segale. Il Journal of Pediatrics ha pubblicato un'analisi sulle mode e le sciocchezze associate alla dieta priva di glutine (GFD). [Reilly NR. The gluten-free diet: Recognizing fact, fiction, and fad. The Journal of Pediatrics, May 10, 2016]. L'autore ha osservato:
- La vera incidenza della malattia celiaca è ben al di sotto dell'1%. Esistono anche non celiaci sensibili al glutine, la loro percentuale non è nota, ma è comunque bassa. Eppure, un sondaggio del 2015, su 30 000 adulti in 60 paesi in tutto il mondo, ha evidenziato che il 21% dei sondaggiati ha valutato il "senza glutine" come una caratteristica "molto importante" quando si prendono decisioni di acquisto di cibo.
- Sebbene evitare il glutine sia di vitale importanza per le persone affette da celiachia, non ci sono prove che questo faccia bene ad adulti e bambini altrimenti sani e senza sintomi.
- Ricerche di mercato hanno rilevato che la stragrande maggioranza dei prodotti senza glutine sono acquistati da consumatori senza malattia celiaca.
- Non ci sono prove che gli alimenti trasformati senza glutine sono generalmente più sani rispetto ai loro omologhi contenenti glutine.
- Una dieta senza glutine non necessaria può portare a obesità, insulino-resistenza, sindrome metabolica, carenze di vitamine del gruppo B, acido folico e ferro, maggiore esposizione all'arsenico (per il riso) e al mercurio, e maggiori spese per l'alimentazione.
- Non ci sono prove che ritardare l'introduzione del glutine nella dieta dei bambini prevenga la celiachia.

La FDA potrebbe revocare l'autorizzazione all'uso di affermazioni salutistiche su proteine di soia e malattie cardiache (#17-42 - 12 novembre 2017)
La FDA propone di revocare l'attuale autorizzazione delle affermazioni sulla riduzione del rischio di malattie cardiache per chi consuma proteine di soia. Le affermazioni sulla salute autorizzate dalla FDA devono essere tali da riflettere rapporti ben definiti basati sulle prove scientifiche più solide. Allo stato attuale, sono state autorizzate 12 di tali affermazioni. Le affermazioni sulle proteine sono state consentite sulle confezioni degli alimenti dal 1999. Nel 2000 il comitato consultivo sulla nutrizione dell'Associazione Cardiologica Americana (American Heart Association Nutrition Advisory Committee) ha concluso che era prudente includere le proteine di soia in una dieta con pochi grassi saturi e colesterolo. in ogni caso, successive rassegne di articoli dell'American Heart Association hanno concluso che, sebbene grandi quantità di proteine della soia (oltre metà dell'ingestione giornaliera di proteine) potevano abbassare il colesterolo LDL, (a) i dati sperimentali riguardavano individui con livelli molto alti di colesterolo, (b) la riduzione era scarsa, (c) non c'era miglioramento dei livelli di altri lipidi nel sangue o della pressione sanguigna, e (d) qualunque beneficio diretto era quantomeno ridotto [Jones DW. Letter to FDA Division of Dockets Management, Feb 19, 2008]. Una dichiarazione rilasciata nel recente annuncio della FDA sembra concordare con la posizione della American Heart Association [Statement from Susan Mayne, Ph.D., on proposal to revoke health claim that soy protein reduces risk of heart disease. FDA news release, Oct 30, 2017] . Questa è la prima volta che la FDA propone di revocare un'affermazione autorizzata.

indice di "con buona salute"

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Legenda: FDA: Food and Drug Administration, Agenzia per gli Alimenti ed i Farmaci degli Stati Uniti http://www.fda.gov/
FTC: Federal Trade Commission, Commissione Federale sul Commercio degli Stati Uniti
http://www.ftc.gov/
AMA: American Medical Association https://www.ama-assn.org/

Salute a tutti (meno ai ciarlatani che guadagnano sulla salute degli altri).

pagina creata il: 24 agosto 2011 e aggiornata a: 9 gennaio 2023